Erice

Ultima modifica 22 marzo 2017

Nel Dizionario del 1858 di Antonio Busacca la città viene così descritta:

Erice - Oggi monte S. Giuliano sin dai Normanni. Questa città si crede essere fondata dal famoso Dedalo. Altri crede da Erice figlio di Buti tiranno di Bebricia, Nel 1184. av. G. C. fu abitata da Troiani dopo la rovina di Troja. Essa fu celebre presso gli antichi per il famoso tempio di Venere Ericina. Il Senato romano per rendere maggiore onore alla Dea ordinò, che 17 città le più fedeli della Sicilia nelle feste di Venere Ericina comparissero con la pompa di aurei ornamenti, che due centurie di soldati facessero la guardia al tempio. Erano rinomate le danze nelle feste; il concorso era non solo dei Siciliani ma ancora degli esteri per adorare questa Dea madre della voluttà, e della natura tutta. Si trovano alcuni avanzi di fabbriche sparse nel monte. Eravi in questo tempio una celebre vitella d'oro consacrata a Venere opera dal famoso architetto Dedalo. Fu distrutta da Amilcare nell'anno 260 av G. C. lasciando il solo tempio di Venere Ericina. In alcune monete da una parte si vede Venere dall'altra un cane. Leggenda EPTKINΩN.

 

In Corografia dell'Italia (1832) così viene descritto il comune:

ERICE, rinomata montagna dell'isola di Sicilia, in oggi chiamata monte Sangiuliano. Narrasi da molti antichi scrittori, che quivi Enea fu accolto dal re Acette, che governava la città egualmente chiamata Erice, situata sopra questo medesimo monte, e che questi gli permise di edificarvi un tempio, poscia nominato di Venere Ericina, celebre nell'antichità per le feste, per le danze, e pel concorso degli nomini di tutte le nazioni che vi si recavano ad adorare la Madre dell'intera natura e della voluttà. Eravi in questo tempio una vitella d' oro, già consacrata a Venere da Dedalo, che pel primo cominciò ad appianare l'erto giogo di questa montagna. Anche al giorno d'oggi vengonsi qua e là sparse nel monte alcune reliquie d'antiche costruzioni. L'epoca della edificazione della città di Erice risale ai tempi anteriori alla storia scritta. Amilcare, nella prima guerra punica, prese questa città, e ne uccise quasi lutti gli abitanti. L' Erice è la più alta montagna della Sicilia dopo l' Etna; s'alza immediatamente dalla riva del mare, 6 miglia a maestro da Trapani, e forma uno dei tre principali promontorii, pei quali la Sicilia ebbe il nome di Trinacria. Dagli antichi chiamavasi promontorio Lilibeo; i moderni gli danno il nome di Capo di Bocco. Dalla sua sommità distintamente scopresi l' isola di Lampedusa, la quale sia al 35° 31' di lat tra Malta e Tunesi.

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