Valderice

Ultima modifica 9 febbraio 2017

Il 28 Gennaio 1955, con legge regionale n. 5, nasce Valderice come entità  amministrativa autonoma, il toponimo viene riconosciuto dalla legge regionale n. 1 del 25 Gennaio 1958.
Utensili del neolitico, reperti dell’età romana, toponimi d’origine araba e bizantina, testimoniano presenze antichissime e insediamenti stratificati che hanno modificato ed arricchito, a poco a poco, il territorio dell’agroericino. 

Prima dipendente dalla città madre (Erice), poi comunità autonoma, distribuita sulla valle in più frazioni attorno a chiese, bagli e ville. Secoli di contrapposizioni di classe, di trasformazioni agrarie quali l’alienazione di beni religiosi, la progressiva erosione ed il frazionamento di molte proprietà feudali, di rivolgimenti politici, muteranno l’assetto socio-culturale delle frazioni pedemontane per pervenire, in ultima analisi ad una identità propria e ad una amministrazione più democratica e rispondente alle istanze del territorio.

Beni culturali, artistici, storici, ambientali
Valderice ha un teatro (il teatro San Barnaba) ricavato da una vecchia cave di calcarenite abbandonata che ogni anno, per l’estate valdericina, richiama, con eventi culturali ed artistici di notevole pregio, moltitudini di spettatori provenienti da tutta la provincia di Trapani. Nel piccolo santuario della Maria SS di Misericordia risalente al XVII secolo, si possono ammirare dipinti del Carreca e marmi di notevole pregio. Il paesaggio valdericino, immerso nel verde dei giardini e delle ville, degrada dolcemente dalla collina fino al mare offrendo un panorama mozzafiato.

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